Il Museo delle Arti in Ghisa nella MAremma

La nascita di Follonica


Nella primavera del 1836, Leopoldo II, assistito dagli architetti Alessandro Manetti, Raffaello Sivieri e Francesco Leoni, permise di definire l’assetto urbanistico di Follonica.
Attorno all’asse fondamentale che collegherà la Marina di Follonica con Massa Marittima, via Roma, vengono ricavati dei lotti di terreno, delimitati da strade e destinati ad essere edificati.
Un altro asse che collegherà la Maremma settentrionale e quella meridionale, Via delle Collacchie, incrocerà il primo. Le proporzioni del piano non sono casuali e seguono la tendenza culturale di quegli architetti, tesa alla ricerca “rapporto geometrico-riferimento classico” in ogni opera civile e capace di trasformare un opificio industriale in un tempio, dove produzione e riproduzione della forza lavoro trovano corrispondenze simboliche.
Tuttavia a Follonica non viene mai sancita una completa suddivisione tra i luoghi di residenza e quelli di produzione e si mantiene la tradizione di alloggiare i lavoratori direttamente negli spazi residui degli impianti, o in camerotti adiacenti. Così mentre fuori dallo stabilimento si concedono lotti edificabili, all’interno ogni nuovo edificio adibito alla lavorazione del ferro contiene sempre stanze per alloggiare i lavoranti. Un’unica visione unitaria di grande respiro: la necessità di uno sviluppo siderurgico con il risanamento del padule attraverso la colonizzazione agricola.

Foto di Silvio Agostini ( Follonica anni Trenta) 

The birth of Follonica.
In the springtime of 1836, Leopoldo II, assisted by the architects Alessandro Manetti, Raffaello Sivieri and Francesco Leoni, allows to define the urban plan of Follonica.
Plots of land, bounded by roads and meant to be built, were obtained around the fundamental axis which connects the marine of Follonica with Massa Marittima, via Roma.
Another axis crosses the first and will connect the northern with the southern Maremma, via delle Collacchie.
The plan proportions are not random and follow the cultural trend of those architects seeking the “geometrical relationship-classic reference” in each civil work and able to transform a factory into a temple where production and reproduction of the labor force find symbolic correspondences. Nevertheless a complete separation between residence and production places is never established in Follonica and the tradition to house the workers straight in the system residual spaces or in the next rooms is kept.
So, while outside the factory plots of land are granted, inside each new building used in the smelting process includes rooms to house the workers.
Only a great breath vision: the need of a steel development and the marsh restoration through the agricultural colonization.