Il Museo delle Arti in Ghisa nella MAremma

Enzo Faraoni

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➡ Enzo Faraoni, “Silvana che suona”

Enzo Faraoni, pittore ed incisore fiorentino, è stato uno dei protagonisti dell’arte figurativa italiana nella seconda metà del Novecento. Nasce nel 1920 a Santo Stefano Magra (La Spezia) da genitori toscani. Il padre, capostazione, viene presto trasferito prima a Montelupo poi a Carmignano. Enzo Faraoni ha frequentato l’istituto d’Arte di Firenze, dove è stato allievo di Francesco Chiappelli, Pietro Parigi ed Ottone Rosai, il quale divenne per Faraoni una guida nell’ambiente artistico e culturale fiorentino di quel periodo. Divenne suo assistente nella classe di Pittura all’Accademia di Belle arti di Firenze nel 1942. Dal ‘39 al ‘43 ci furono per lui una serie di collaborazioni e partecipazioni a mostre in città. Nel 1944 prese parte attivamente alla lotta partigiana partecipando all’azione guidata da Bogardo Buricchi, un evento che vide l’esplosione di otto vagoni carichi di tritolo che sarebbero partiti per la Germania. Su otto giovani ne morirono quattro, e Faraoni, scampando con una grave ferita alla gamba, venne aiutato dall’amico Rosai. Successivamente riprese il suo ruolo di insegnante in varie scuole toscane e proseguì con le esposizioni, ottenendo notevoli riconoscimenti.

In una totale autonomia artistica, distante da ogni classificazione, Faraoni non riesce a scindere dal soggetto, che siano ritratti o nature morte, la potente carica emotiva che proietta, sia essa inquietudine, incertezza esistenziale, dolore e importanza del ricordo. Racconta la semplicità poetica delle cose quotidiane, attimi di vita fermati quasi per caso, rimanendo delicato nelle scelte cromatiche.

Vincitore del Primo Premio del Fiorino di Palazzo Strozzi nel 1961 per la pittura e della Biennale di Venezia nel 1968 per la xilografia. Ad oggi si annovera nelle mostre di maggiore risonanza, sia nazionali che estere. Muore nel 2017, nella sua casa dell’Impruneta, sulle colline fiorentine.

 

enzo faraoni, silvana che suona